THE GATHERING
Mandylion
Voto: 9/10 

E' possibile parlare di amore a primo ascolto? Per me si! Quest'album segna un punto di svolta per una band destinata presto allo scioglimento, Inizialmente devoti a un Death/Doom piuttosto impersonale. Dopo l'allontantamento del cantante Bart Smith, arrivò in formazione Anneke Van Giersbergen e la band cambiò pelle, abbandonarono le atmosfere infernali e cupe e si addentrarono in territori più delicati, romantici ed emozionanti. Un album che ho amato immediatamente.  La prima traccia Strange Machines parte con un riff di chiara matrice doom, su cui aleggia incontrastata la voce di Anneke, delicata, sognante, ma potente al momento giusto, con un ritornello di facile presa, un pezzo che chiude ancora oggi i loro live, impossibile non partire con l'headbanging nella parte centrale e quella conclusiva. Eleanor è un capolavoro, dolce, ariosa, ma potente al tempo stesso, con un tappeto di malinconia che ci accarezza per poi spingerci nel profondo abisso dell'animo umano. In Motion 1 racchiude l'essenza del gothic metal, genere in cui i The Gathering continuano a far scuola, un altro capolavoro dove ci fragilità e forza vanno a braccetto. Chitarre mai invadenti, ma che tessono trame ispirate permeate di romanticismo su cui la voce si poggia potente e melodica. Se anche voi siete persone emotive, non rimarrete indifferenti dinanzi a tanta meraviglia. La quarta traccia è Leaves, anche qui è difficile esprimere a parole ogni emozione. L'atmosfera si fa leggermente più cupa, triste forse, il tutto riesce a descrivere perfettamente il tormento dell'anima dopo l'abbandono, ma lungo tutto l'ascolto si intravede un bagliore di speranza, un momento che va colto subito per non cadere nell'oblio. Fear the sea a gusto del vostro guardiano è il momento più debole del disco, forse a tratti più progressivo, con un atmosfera si sognante, ma che secondo me non riesce a colpire il bersaglio, lo trovo meno ispirato e anche più noioso. La title track è un pezzo evocativo, quasi etnico, come fosse il principio di un rito magico, con Anneke che verso metà canzone veste i panni da sciamana che con i suoi vocalizzi ipnotici ci trasporta lontano da questo mondo. Sand & Mercury è quasi internamente strumentale, dove le chitarre prima pulite, poi distorte si intrecciano alla perfezione con le tastiere e creano una pioggia di riff emozionanti. Con un pezzo come questo i The Gathering ci insegnano che non servono tecnicismi per esprimere le proprie emozioni, ma il cuore. In Motion 2 è la fine del viaggio. Clamoroso, un tappeto di archi poggiato su riff tristi intrisi di un amore perduto, la voce sempre lei imperante su tutto ci conduce in un giardino di odori e sensazioni dal sentimento più pure.My heart and my mind crave for you, drink my tears as i cry

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